L’attore e regista Beppe Ghiglioni, tanto caro al pubblico toscano e applaudito nelle sale di tutta Italia, ci ha lasciati nel luglio del 2006, a soli 57 anni, colto da malore nella sua abitazione, mentre si apprestava a partire per Roma dove doveva iniziare le prove del Cyrano di Bergeraco con la compagnia capitolina Seven Cults.
Ha iniziato prestissimo a recitare, a 14 anni, quando ancora era sui banchi di scuola.
Lo spettacolo è stato la sua vocazione.
Oltre alla prosa conosceva bene le arti del ballo e del canto.
Viveva il palcoscenico in ogni sua forma.
A 14 anni faceva già parte della Compagnia di Raffaello Certini, capocomico vecchio stampo, che gli trasmise i trucchi del mestiere, come nessuna scuola è mai stata in grado di fare con nessun vero attore.
A 14 anni ne dimostrava diciotto, era alto, bello, e cosi gli affidarono fin da subito le prime parti.
Da allora è stato una serie di successi con le principali Compagnie toscane dell’epoca: Dory Cei, Ghigo Masini, arrivando poi ben presto a far parte di Compagnie nazionali.
Tra i primi a dirigerlo figura il grande Luchino Visconti in “Egemont” nel 1967.
Da allora alterna il lavoro fra teatro, cinema e televisione, lavorando con registi come Zeffirelli, Enriquez, Ferreri, Bolognini, Parodi, Chiti, Castellani.
Nel 1983 anni ottanta fonda una propria compagnia, “Il Bargello”, poi trasformatasi in “Nuovo Bargello”.
Nel 1990 entra a far parte della Compagnia Operetta ‘90, girando i maggiori teatri nazionali ed esteri.
A partire dal 1992 si occupa anche di doppiaggio cinematografico per il quale ha dato vita ad una apposita scuola a Firenze.
Dal 1994 è regista e primo attore del Teatro Stabile di Firenze, rapporto che proseguiva anche al momento della sua repentina scomparsa.
Innumerevoli i titoli che lo hanno visto protagonista, dal repertorio nobile del vernacolo fiorentino, percorso quasi interamente, alle pochade francesi, fino a Moliere, Shakespeare, Verga, Pirandello.
Tra le sue innumerevoli performance si ricorda particolarmente un “Sarto per signora” a fianco di Renzo Montagnani.
Tra i colleghi che lo hanno affiancato Gianni Giannini, Bruno Vetti, Gisella Sofio, Michela Cescon, Enrico Beruschi, Daniele Formica.
Dal 1997 indirizza il lavoro della propria compagnia prevalentemente sulle operette, senza dimenticare “L’Acqua cheta” con centinaia di repliche portate in tutto il centro sud.